Come si fa un Business Plan: una piccola introduzione

Definizione di Business Plan

Il “business plan”, o piano economico-finanziario, è un documento strategico aziendale, ossia uno strumento di pianificazione sistematico ed efficace, che mira alla creazione di un quadro dettagliato di cosa un’organizzazione fa e farà per raggiungere determinati obiettivi; in poche parole, sintetizza il processo di analisi e di decisione.

Ciò che il piano economico-finanziario tende a comunicare è l’immagine dell’organizzazione, la sua collocazione sul mercato e il suo vantaggio competitivo.

Il contenuto del piano si deve basare sulla strategia da seguire, seguendo delle tattiche di azioni ben pianificate. Il business plan, per essere efficace e stimolante, deve contenere tabelle e grafici.

Il motivo della sua redazione è sia raccogliere finanziamenti, sia definire la direzione dell’organizzazione. Lo scenario strategico e gestionale aiuta a riconoscere quali sono i propri punti di forza e quelli di debolezza della concorrenza su cui far leva.

Principalmente, deve rispondere alle domande: dove siamo, dove vorremmo essere e come ci si arriva.

Per essere in grado di rispondere a questi quesiti, bisogna avere una chiara formulazione delle idee e degli obiettivi, anche in base all’ambiente circostante.

“È meglio guardare avanti e prepararsi che guardare indietro e dispiacersi.”

JACKIE JOYNER-KERSEE

 

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Funzioni del Business Plan

La principale funzione del business plan è quella di fornire tutte le informazioni necessarie per guidare l’impresa verso il raggiungimento dei propri obiettivi e studiare la convenienza delle decisioni.

Grazie alla “guida strategica”, è possibile:

  1. Comprendere e definire l’ambiente circostante, intesto come mercato, concorrenti, strategie e posizionamento competitivo;
  2. Definire gli obiettivi e la visione imprenditoriale;
  3. Quantificare gli obiettivi e l’analisi degli scostamenti, per controllare l’andamento dell’impresa;
  4. Accedere a nuove fonti di finanziamento;
  5. Definir l’assetto organizzativo in base agli obiettivi determinati in precedenza;
  6. Pianificare delle strategie e determinare un piano operativo in tutte le sue aree;
  7. Analizzare la fattibilità finanziaria e l’attrattività economica dell’investimento.

Perché è importante redigere un Business Plan?

La vera ragione per cui viene redatto un business plan consiste nel creare un documento strategico come risultato della pianificazione.

Un piano ben strutturato aiuta a solidificare la visione di medio e di lungo termine e a delineare la strategia, per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Il business plan, infatti, disegna e sviluppa tutte le circostanze secondo cui risulta necessario un processo di pianificazione strategica.

La sua redazione mira a definire e pianificare delle azioni, in base all’idea o alla visione iniziale.

L’utilità del business plan si basa sulla determinazione di un investimento e sulla gestione dell’impresa, intervenendo in modo diretto nella fase di sviluppo dell’idea e del prodotto.

Si possono riassumere in sei motivi l’importanza e le ragioni che spingono alla redazione di un business plan:

  • strumento per ottenere i mezzi finanziari necessari: è richiesto da molti investitori per analizzare la probabilità di successo;
  • aiuta a capire se procedere o meno: considerando vari fattori che possono contribuire al potenziale successo dell’iniziativa;
  • permette di migliorare la strategia: valutando il mercato;
  • consente di tenere la rotta: in caso di deviazioni per il raggiungimento degli obiettivi prefissati;
  • migliora le competenze manageriali: imparando a tradurre visioni e idee in realtà;
  • facilita la gestione dei rischi: individua i fattori di rischio, prima ancora che si verifichino, evitando situazioni di incertezza.

business plan report

Fasi di pianificazione

Il documento di pianificazione strategica, o business plan, viene inteso come un piano preposto alla valutazione dell’attrattività e della finanziabilità di un progetto, che interviene nella fase di sviluppo dell’idea.

Secondo una concezione allargata per la redazione di un business plan, le fasi di pianificazioni sono:

  • 1 – Fase della fattibilità economica;
  • 2 – Fase della fattibilità economico-finanziaria completa, che viene intesa anche come la sola fase di pianificazione in una concezione ristretta, poiché si sostanzia con il piano economico-finanziario;
  • 3 – Fase operativa.

Fase della fattibilità economica

Consiste nel raccogliere tutte le informazioni principali che permettono di delineare le caratteristiche del progetto.

Può essere inteso come un “studio di fattibilità”, focalizzando la propria attenzione sull’analisi dei punti di forza e di debolezza e comprendendo la fattibilità economica (intensa come copertura di costi con i ricavi) dell’iniziativa.

Questa fase consente di ottenere un duplice vantaggio: raccogliere informazioni che possono essere utili anche nelle successive analisi; comprendere la fattibilità dell’iniziativa.

Fase della fattibilità economico-finanziaria completa

Il risultato finale che si ottiene da questa fase di pianificazione è quello di redigere un piano economico-finanziario.

Grazie ai dati raccolti nella fase precedente, è possibile valutare i flussi finanziari necessari per dare un’idea delle risorse indispensabili per poter avviare l’investimento.

Anche questa fase permette di determinare la fattibilità, ma in questo caso si parlerà di “fattibilità finanziaria”, con la quale è possibile capire su quali fonti di credito poter fare affidamento, per realizzare un progetto finanziariamente valido.

L’analisi, in questa fase, viene svolta sulla convenienza delle alternative degli investimenti sul progetto. Nel caso in cui si ritiene la convenienza economica e finanziaria dell’iniziativa, si procede con lo studio del mercato e della concorrenza.

Fase operativa

La fase operativa permette di procedere con l’avvio dell’azienda, grazie alla redazione di un piano operativo.

Durante questa fase, bisogna valutare l’accesso alle fonti di finanziamento, affinché si possano assicurare le risorse necessaria per avviare l’iniziativa.

Una volta completate le fasi di pianificazione, il business plan contiene tutte le eventuali informazioni necessarie agli investitori/finanziatori, divenendo uno strumento di guida operativa.

Al piano operativo, viene affiancata un’analisi degli scostamenti, periodicamente aggiornata, che permette di seguire da vicino il mercato e l’evoluzione dell’ambiente circostante.

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Struttura del business plan

La struttura del business plan è tendenzialmente standard ed evidenzia le differenti aree dell’organizzazione: marketing, produzione, finanza, ecc.

Tutti i documenti di pianificazione strategica, di ogni settore, devono contenere numeri e parole che descrivono le tattiche di marketing, le proiezioni finanziarie, i vantaggi competitivi, i processi e il team che governa il business. Affinché il business plan sia definito completo, ogni parte che lo compone deve integrarsi a vicenda.

Le aree che caratterizzano un business plan standard, adatto a tutte le aziende, sono:

  • Executive summary: sommario generale del piano strategico e di business;
  • Descrizione dell’azienda: descrizione dello status aziendale e della sua organizzazione e dei piani futuri oggetto del business plan;
  • Prodotto e processo: descrizione dei prodotti e servizi e descrizione dei processi della value chain;
  • Analisi del mercato e piano di marketing e vendite: analisi generale del mercato con le principali azioni di marketing e di vendita;
  • Posizione competitiva, milestones e analisi dei rischi: analisi della competitività e descrizione del vantaggio competitivo, principali traguardi e rischi del piano strategico;
  • Management e organizzazione: descrizione generale dell’organigramma, dei leader dell’iniziativa e delle persone chiave che dovranno gestire l’organizzazione;
  • Parte finanziaria: proiezioni finanziarie del programma strategico.

1. Presentazione del progetto o dell’azienda

L’introduzione relativa al progetto imprenditoriale apre il business plan, tracciando le sue caratteristiche generali e la storia dell’azienda, soffermandosi sui momenti più significativi.

Per presentare l’azienda, bisogna introdurre brevemente il quadro generale del progetto, descrivere gli stadi di sviluppo dell’iniziativa in corso, le fasi che sono state completate, quelle da completare o quelle ancora da avviare, per far divenire operativa la nuove impresa.

2. Analisi del prodotto/mercato

Si tratta di una descrizione analitica dei prodotti/servizi offerti dell’impresa, indicando inoltre i target di clientela cui intende rivolgersi.

Per poter definire una strategia e il posizionamento dell’impresa, l’analisi dei prodotti deve essere fatta in relazione al mercato in cui si posiziona.

La combinazione della dimensione dell’offerta con quella della domanda consente all’imprenditore di:

  • Comprendere che il prodotto che vende è la risposta a un bisogno;
  • Abituare l’impresa a pensare in termini di combinazioni di prodotto/mercato.

3. Analisi del settore

L’analisi settoriale è utile sotto un duplice aspetto:

  • Comprendere pienamente il ruolo ed il posizionamento dell’impresa nel settore in cui opera;
  • Capire quali sono le opportunità e le difficoltà che si possono verificare in caso di cambiamenti del settore.

4. Posizionamento competitivo

La posizione che l’impresa vuole raggiungere in termini di caratteristiche di offerta è l’obiettivo più a lungo termine che si può imporre.

Per potersi posizionare in modo strategico sul mercato, è necessario studiare la situazione della concorrenza nel settore, cercando di conoscere il mercato della domanda e le sue esigenze per determinare una strategia efficace e verificare l’effettiva esistenza di opportunità latenti di mercato.

Spesso, per ottenere un buon posizionamento sul mercato, si verificano delle alleanze tra imprese che tendono a far crescere la loro azienda grazie allo scambio di competenze.

5. Organizzazione e management

L’organizzazione aziendale e del personale deve mirare alla valorizzazione delle “risorse umane” per migliorare le performance del progetto d’azienda.

Per organizzazione si intende l’individuazione dei ruoli e delle funzioni aziendali, con la stesura di un organigramma, utile per consentire di visualizzare la posizione del management, di individuare i ruoli chiave dell’organizzazione e di evidenziare le posizioni organizzative.

Per management si intende indicare il personale che è coinvolto in posizioni decisionali.

6. Schemi economico-finanziari

La parte finanziaria del business plan si definisce come un insieme di schemi che si basano su proiezioni finanziarie relative al programma strategico, caratterizzati da:

  • Ipotesi alla base dei calcoli;
  • Sequenza logica tra gli schemi costruiti.

Gli schemi finanziari fondamentali da costruire (utilizzando dei fogli di lavoro come Excel) durante la redazione di un business plan sono:

  • Piano delle vendite, dei costi e degli investimenti;
  • Cash-flow (rendiconto finanziario);
  • Conto economico;
  • Stato patrimoniale.

Come scrivere un business plan

La parte più difficile, durante la redazione di un business plan, è l’impostazione iniziale della struttura di indagine del mercato e del settore.

Il piano, se redatto non a fini personali, deve assolutamente presentarsi in modo professionale e contenere tutte le informazioni necessarie ed essenziali, presentandole in un documento breve. Qualora sia voluminoso, si consiglia di costruire uno schema riassuntivo nella pagina introduttiva.

È utile impostare la dimensione della pagina in modo che possa essere stampata su due tra i più diffusi formati, ossia l’A4 e la Lettera americana (US Letter). In pratica, chi redige il documento può adattare la lunghezza e la larghezza del testo in modo che possa essere contenuta sia nello standard europeo (297 mm di lunghezza × 210 mm di larghezza, pari a 11,7 × 8,25 inches) sia in quello americano (280 mm × 216 mm, o 11,00 × 8,50 inches).

Le descrizioni e i messaggi devono presentarsi in modo chiaro, preciso e senza forme retorico o ridondanti. L’esposizione deve essere pienamente chiara e tecnica, nella descrizione dei piani finanziari. La terminologia tecnica, poco accessibile e poco trasparente, deve essere spiegata in note a piè di pagina o in un glossario finale.

I grafici o le tabelle non devono rappresentare un’alternativa ai calcoli; spesso è utile trovare una giusta combinazione di entrambi. 

Ad integrare il business plan, possono essere aggiunti degli allegati che hanno la funzione principale di spiegare o approfondire determinati prospetti presenti nel documento principale.

Fonti utilizzate:

[1] Bove Antonello E., Il Business Plan – Guida alla costruzione di un business plan vincente con la metodologia dei 7 step;

[2] Kingsley A. Borello, Excellent Business Plan: come pianificare una startup, sviluppare un’impresa e monitorare la performance.

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    Autore: Marco Tarantino

    Co-founder di Entmediatech. Laureato in Management presso l'Università Bocconi. Ha lavorato come business analyst e business consultant presso importanti agenzia di consulenza marketing, come Wavemaker e GroupM.

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